Letture liberamente tratte da Le mille e una notte (autori vari)
Francesco Landini (ca1325-1397) |
Questa fanciull’amor (XIV sec.) ballata a 3 voci |
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arrangiamento di Gabriella Schiavone |
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Gabriella Schiavone (1969) |
La tentazione (2013) |
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Mano manca mano santa (2013) |
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Il sogno di Frida (2008) |
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Un, due, tre Amen! (2022) |
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Piero Piccioni (1921-2004) |
Cristo al Mandrione (1972) |
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testo di Pier Paolo Pasolini |
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Mauro Cardi |
La carne e il cielo* |
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per trio di percussioni e voci femminili |
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liberamente ispirato ai testi di Pasolini |
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Estratti da |
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Giorgio Battistelli (1953) |
Psychopompos (1988) per percussioni |
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Lorenzo Pagliei (1972) |
Polaris (2015) per tre percussioni |
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Lou Harrison (1917-2003) |
Song of Quetzalcoatl (1941) per percussioni |
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Stefano Scialanga voce narrante
Ars Ludi
Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi, Gianluca Ruggeri percussioni
con la partecipazione di Patrizia Polia
Faraualla
Gabriella Schiavone, Loredana Savino, Teresa Vallarella voci
*prima esecuzione assoluta
Nel tumultuoso diario giovanile Pagine involontarie, Pier Paolo Pasolini descrive i primi turbamenti omosessuali risalenti all’età di tre anni, a Belluno, mentre osservava i ragazzi che giocavano nei giardini pubblici di fronte a casa sua. E per definirlo s’inventa un nome arcano, suggestivo ed esotico, ‘teta veleta’ (thethe in greco antico significa ‘bisogno, mancanza’). «Era il senso dell’irraggiungibile, del carnale, qualcosa come un solletico, una seduzione, un’umiliazione». Teta Veleta sarebbe diventato il titolo di un eccentrico romanzo scritto da Laura Betti, quasi un’autobiografia onirica in cui l’influenza di Pasolini letterato e amico massimo è assai evidente.
Teta Veleta evoca mondi diversi e suggestioni variegate attingendo dal repertorio delle ballate del Trecento ma anche alla musica popolare, con incursioni in pagine compositive dei nostri giorni. La stessa ricchezza di storie, ambientazioni e autori la ritroviamo nelle letture tratte da Le mille e una notte, che legano questo percorso accentuandone l’ambientazione esotica e onirica.
La voce e le percussioni sono fossili viventi: in equilibrio tra il linguaggio della tradizione popolare e quello contemporaneo, Ars Ludi e Faraualla evocano il travagliato immaginario erotico della poetica pasoliniana attraverso le originali sonorità del loro repertorio.
In collaborazione con Fondazione Roma Tre Teatro Palladium
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