In occasione dei cento anni dalla nascita, un concerto elettroacustico sull’ultima produzione del grande compositore veneziano con alcuni dei suoi interpreti storici. In programma una prima esecuzione di Pasquale Citera.
Luigi Nono (1924-1990) |
Das atmende Klarsein (Fragmente) (1981-1983) |
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per flauto basso, live electronics e nastro magnetico |
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A Pierre. Dell'azzurro silenzio, inquietum (1985) |
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a più cori, per flauto contrabbasso, clarinetto contrabbasso e live electronics |
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Post-prae-ludium n. 1 per Donau (1987) |
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per tuba e live electronics |
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Pasquale Citera (1981) |
Manutenzione Ordinaria delle Paure* (2024)° |
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per flauto, tuba, clarinetto contrabbasso e live electronics |
Roberto Fabbriciani flauti
Giancarlo Schiaffini tuba
Paolo Ravaglia clarinetto contrabbasso
Alvise Vidolin, Giuseppe Silvi ° regia del suono
Das atmende Klarsein (Fragmente)
Tratto da Das atmende Klarsein, che prevedeva l’organico esteso anche all’ottetto vocale, la versione “Fragmente” per flauto basso, live electronics e nastro magnetico fu composta dallo stesso Nono proprio per Roberto Fabbriciani. Come gli altri brani in programma, un ruolo essenziale per la sua realizzazione consiste nel rapporto con l’esecutore e con la vasta gamma di possibilità tecniche ed espressive da esso offerte. La ricerca sulla pratica flautistica contemporanea apre la strada a diversi tipi di emissioni e sfumature timbriche, oltre che a un’interazione continua con il suono e con la sua rielaborazione elettronica. La versione con l’organico esteso prevedeva un testo che combinava parole tratte dalle Elegie duinesi Rainer Maria Rilke e da antiche lamallae orfiche, curato da Massimo Cacciari.
A Pierre. Dell’azzurro silenzio, inquietum
Eseguito per la prima volta nel 1985 da Roberto Fabbriciani, Ciro Scarponi e la realizzazione live electronicis dell'Experimentalstudio di Friburgo, A Pierre è dedicato a Pierre Boulez. Il brano pone al centro dell’attenzione l’indagine sul suono e il rapporto tra i due strumenti impiegati e l’elettronica. Il flusso sonoro si muove nelle dinamiche del piano ed è caratterizzato da un continuo mutare in ragione delle diverse emissioni richieste agli interpreti, oltre che dalle articolazioni spaziali amplificate dalla rielaborazione elettronica.
Post-prae-ludium n. 1 per Donau
Il brano è dedicato a Giancarlo Schiaffini, che ne curò la prima esecuzione assoluta a Donaueschingen nel 1987, e nasce dalla stretta collaborazione tra il musicista e il compositore. L’importanza dell’interprete è rimarcata, del resto, dallo stesso Nono, che nella presentazione del brano spiegava: «Il percorso della composizione è fissato nei suoi dettagli; la creazione è invece pensata come un appunto per l’esecutore. Nuove possibilità di tecnica dell’esecuzione di una tuba a sei cilindri danno all’interprete la continua libertà di superare questi appunti e creare eventi sonori casuali». Fondamentale, in questo processo, l’interazione tra la tuba e la trasformazione elettronica del suono: «La tuba deve captare, elaborare e rispondere ai processi di espansione del suono. La notazione data, la nuova tecnica dell’esecuzione e l’elettronica dal vivo, insieme sostituiscono l’effetto di una mia interpretazione».
Manutenzione Ordinaria delle Paure
«È un esercizio d’ascolto, di comprensione e manutenzione delle ansie quotidiane. Personali, collettive, occasionali, ataviche.
Una stanza che è sonora “prima del primo suono e che non diventa affatto silente dopo l’ultimo suono”.
Che porta in sé ricordi traslati in forma musicale, dilatati, amplificati, distorti.
In quella distorsione trovano un loro equilibrio.
Una trama risonante nella quale i tre autorevoli e magistrali interpreti moduleranno e distruggeranno l’equilibrio sonoro presente per condurlo verso uno stadio completamente nuovo» (Pasquale Citera).
in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo - Il Mattatoio La Pelanda
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