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Concerto
15/11/2023
21:00
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone

Non solo marce

Descrizione

Banda dell’Esercito
Maggiore Filippo Cangiamila
direttore

 

Lorenzo Ferrero (1951) Palermo 1992 (2023)
   
Nicki Pipita (1987) Physis* (2023)
   
Fabrizio Nastari (1990) La Sinfonia delle Cose* (2023)
   
Florent Schmitt (1870-1958) Dionysiaques, op. 62 (1913)
   
Paul Hindemith (1895-1963)   Konzertmusik für Blasorchester, op. 41 (1926)
  1. Konzertante Ouvertüre, 2. Sechs Variationen über das Lied “Prinz Eugen, der edle Ritter”, 3. Marsch
   
Amleto Lacerenza (1910-1972) Marsia, danze per banda (1958)
   

* prima esecuzione assoluta

La Banda dell’Esercito Italiano rappresenta una realtà importante che, oltre al suo ruolo di alta rappresentanza istituzionale, offre un prezioso contributo sul piano strettamente musicale. Il suo repertorio affianca trascrizioni o composizioni desunte dalla tradizione militare con nuovi lavori scritti per orchestra di fiati, contribuendo pertanto alla creazione musicale contemporanea. Il programma del concerto comprende brani di grandi autori del Novecento musicale di raro ascolto, oltre a due prime esecuzioni assolute.

Palermo 1992, composta da Lorenzo Ferrero per la Banda dell’Esercito, rievoca i fatti tristemente noti che interessarono la Sicilia subito dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio, quando la mafia assassinò Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e le loro scorte. L’attenzione di Ferrero, in particolare, si concentra sull’intervento dell’Esercito in Sicilia in appoggio alle forze di polizia, nell’ambito di un’operazione durata dalla fine del 1992 fino al 1998, conosciuta con il nome di Vespri Siciliani. Come spiega il compositore, il brano muove da un precedente lavoro, scritto insieme ad altri sei compositori, «un Requiem per le Vittime della Mafia, eseguito per la prima volta proprio a Palermo nel 1993. l’Introito è evocato nelle battute iniziali e finali di questo pezzo. Il ricordo delle vie di Palermo presidiate in ogni angolo rimarrà per sempre nella mia memoria. Però la parte centrale del brano vuole essere anche vitale e ottimista. L’operazione ebbe infatti successo, e contribuì a cambiare le cose per quanto possibile. I processi che seguirono ne sono la testimonianza» (Lorenzo Ferrero).

In Physis di Nicki Pipita viene affrontato il tema del rapporto tra uomo e natura: «In un momento storico nel quale ciascun individuo è invitato ad una riflessione profonda sui temi della sostenibilità ambientale, il legame ancestrale e indissolubile che congiunge il destino dell’umanità alle forze dirompenti della natura pervade l’intrico sonoro di Physis, alla ricerca delle origini elementali e cosmologiche che innervano le viscere del nostro pianeta. Dall’aria alla terra, dall’acqua al fuoco, le componenti più arcaiche e primitive vengono mescolate dal demiurgo fino a confluire in una vera e propria esplosione coloristica, metafora della bellezza e della magnificenza del creato» (N. Pipita).

Per la composizione della Sinfonia delle cose, Fabrizio Nastari ha sviluppato una suggestione scaturita dalla lettura del romanzo Le cose di Georges Perec, riflettendo su quali siano le musiche presenti della sua quotidianità: «L’interesse si è poi focalizzato su quei passaggi musicali che risuonavano con poca precisione nella mia testa; provando a scriverli e a ricordarli ho dunque avuto molto materiale musicale da elaborare per la mia nuova composizione. La sinfonia delle cose è quindi un insieme di ricordi di musiche esistenti, elaborate per fini compositivi. Solo di alcune sono riuscito poi a ricostruire l’origine: l’inizio del secondo movimento dell’ottava sinfonia di Shostakovich, l’inizio della canzone Everybody Wants to Rule the World, e alcune idee della canzone Du Hast».

Composta nel 1913 dal francese Florent Schmitt, Dionysiaques fu eseguita la prima volta solo nel 1923 a Parigi. Il titolo si riferisce alle feste che si tenevano nell’antica Grecia per la celebrazione di Dioniso, dio del vino e dei piaceri più sfrenati. La musica evoca un’atmosfera dionisiaca, in un crescendo di materiali musicali ora sensuali, ora profondi, che sfociano in vere e proprie esplosioni di suono, spesso interessate da cromatismi e da agili figurazioni melodiche. La scrittura musicale richiede una certa abilità esecutiva e, grazie alla sua organizzazione, permette di apprezzare le diverse sfumature timbriche dei fiati.

Composto da Paul Hindemith nel 1926, il Konzertmusik für Blasorchester fu presentato il 24 luglio dello stesso anno dalla banda militare studentesca del reggimento di fanteria n. 14 sotto la direzione di Hermann Scherchen, dedicatario della composizione. I tre movimenti di cui è composto presentano una certa varietà formale e musicale: l’ouverture è caratterizzata da una certa complessità armonica, mentre il secondo movimento comprende sei variazioni sulla canzone popolare austriaca Prinz Eugen, der edle Ritter (Il principe Eugen, il nobile cavaliere). Il movimento finale è una rappresentazione ironica della musica bandistica, configurandosi come una vera e propria parodia di una tipica marcia tedesca.

Il nome di Amleto Lacerenza è legato in modo indissolubile a quello della banda dell’Esercito: egli fu il primo a ricoprire l’ambito ruolo di Maestro direttore ed è stata una figura talmente importante da meritare l’intitolazione dell’attuale sala prove, sede delle esercitazioni giornaliere. Marsia prende spunto dalla leggenda ellenica di Marsia e Apollo, incentrata sulla sfida lanciata da Marsia, satiro di origine frigia e abilissimo suonatore di aulos, ad Apollo, dio della musica. Marsia fu sconfitto e venne punito per la sua superbia. La composizione di Lacerenza rievoca la disperazione del satiro attraverso strumenti come il flauto, l’oboe e i clarinetti. Proprio il clarinetto piccolo fu giudicato da Lacerenza come lo strumento più adatto ad imitare un lamento straziante come quello che potette emettere Marsia durante il suo strazio. Presentato nell’adattamento di Salvatore Farina, questo lavoro mostra diverse difficoltà tecniche, estremizzando colori ed estensione dei vari strumenti musicali impiegati.

 


In collaborazione con Fondazione Musica per Roma, Banda dell'Esercito Italiano

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Informazioni

Roma
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone -
Teatro Studio Gianni Borgna
viale Pietro da Coubertin

ore 21

COME ARRIVARE
Metro A Flaminio + tram 2
Autobus 168, 910, 982, n3d, n3s

Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili