Paolo Marchettini (1974) |
Preludio e corrente** (2009) per quartetto di sassofoni |
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Alberto Posadas (1967) |
Sinolon** (2000) per clarinetto in Sib |
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dedicato ad Ivan Solano |
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Iván Solano (1973) |
My happy days in hell (2019) per quartetto di sassofoni |
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Vasiliki Kourti-Papamoustou (1988) |
Psychography* (2022) |
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pe clarinetto in Sib e quartetto di sassofoni |
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1. spiritualismo – la presunta scrittura di uno spirito o di un medium |
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2. psicologia – la storia o la descrizione della psiche di una persona |
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3. psicologia – l’esame della propria psiche |
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Gesualdo da Venosa (1566-1613) |
2 Madrigali |
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per clarinetto in SIb e qualtetto di sassofoni |
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Felicissimo sonno dai Madrigali a 5 voci libro V (1613) elaborazione di I. Solano/A. Napolitano |
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T’amo vita mia dai Madrigali a 5 voci libro V (1613) elaborazione di I. Solano/A. Napolitano |
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Alberto Napolitano (1985) |
Askr* (2022) |
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per clarinetto in Sib e quartetto di sassofoni |
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Ivan Solano clarinetto in Sib
Furano Saxophone Quartet
Antonio Bruno sax soprano, Matteo Quitadamo sax contralto, Alberto Napolitano sax tenore, Marco Destino sax baritono
*prima esecuzione assoluta
**prima esecuzione italiana
Il programma proposto dal Furano Saxophone Quartet nasce dall’esigenza di voler condividere un percorso musicale fatto di quotidianità e di ascolto reciproco, dove incontrarsi diviene un arricchimento per sé stessi e la condivisione una via per conoscere e superare insieme i propri limiti. Questa necessità ha portato i componenti del quartetto a incrociare le proprie strade con musicisti che condividessero la loro idea del far musica insieme, di ascoltare de di ascoltarsi, così come avvenuto con il clarinettista Iván Solano. Clarinettista, compositore, ricercatore e docente, la poliedrica personalità di Solano è orientata in vari settori della musica d’oggi, compresa un’attenzione particolare alla didattica. Egli si fa promotore di un particolare approccio alla materia musicale che si pone l’obiettivo di abbattere i confini tra compositore, esecutore e ascoltatore. Il fil rouge del concerto è rappresentato dall’utilizzo di un sistema armonico che va oltre la canonica divisione in 12 semitoni dell’ottava: una metafora della volontà di questo ensemble di voler oltrepassare i confini e avventurarsi in territori nuovi e sconosciuti.
I brani di Alberto Napolitano, Vasiliki Kourti-Papamoustou, in prima assoluta, nascono per questo progetto. Le composizioni di Iván Solano e Paolo Marchettini e Alberto Posadas completano il programma e, se pur con una poetica e una personalità differenti, delineando nuove prospettive sonore di questa formazione così versatile e affascinante.
Preludio e corrente
«Il preludio si muove incerto. Una linea melodica si insinua tra i quattro strumenti quasi cercando una direzione perduta. Un ritmo più definito è in parte trovato fino a che la musica raggiunge una vetta per poi precipitare in timidi unisoni. La corrente è spavalda: gli strumenti dialogano a coppie in modo quasi meccanico. Il ritmo è qui deciso ed energico. il termine Corrente non si rifà all’antica forma barocca, piuttosto al correre, al non fermarsi, all’andare sempre avanti con forza» (P. Marchettini).
My happy days in hell
l brano trae ispirazione dall'universo poetico dello scrittore ungherese György Faludy e dalla sua autobiografia My Happy Days In Hell, un resoconto ironico e toccante della sua lotta per sopravvivere alla tirannia e l’oppressione. Iván Solano dà all’ascoltatore la stessa libertà possibile: libertà di immaginare, di amare, di non amare, di sorprendersi, libertà di ascoltare la propria musica come vuole lui. Come in una poesia, un'immagine, un dipinto, una parola, qui un semplice titolo di un libro può diventare il soggetto principale dell'opera e del suo processo compositivo.
Sínolon
«Il termine greco “sínolon” si riferisce a un'unità generata da una diversità di elementi, ma la cui struttura non ha, in senso stretto, costituenti ben separati. È un’unità nella molteplicità. Nel “sínolon”, l'interdipendenza degli elementi è tale da renderne impossibile la dissociazione. Aristotele usava il termine “sínolon” per parlare della sostanza filomorfa (ogni corpo è composto di materia e forma), ma potremmo anche definire il “sínolon” come un’onda formata da fotoni inseparabili tra loro. Così, in questo lavoro per clarinetto, tutti i materiali utilizzati – come variazioni timbriche, microintervalli, multifonici, glissandi, tremoli di scale “bicromatiche” (cromatiche e per microintervalli sovrapposti) ecc. – acquisiscono un'estrema interdipendenza evolvendosi attraverso gli stessi sistemi di trasformazione […]. Sínolon è un'opera che si pone ai margini della tradizione della scrittura per clarinetto. È un lavoro “al limite” che richiede all’esecutore un alto livello di virtuosismo, oltre che una grande resistenza mentale e fisica» (A. Posadas).
Psychography
Il brano è dedicato al compositore e suonatore di ukulele classico Donald Bousted, scomparso improvvisamente nel dicembre 2021. Sono stati Donald Bousted e Stephen Altoft per primi ad alimentare qualche anno fa il mio interesse per la musica microtonale: per questo, quando ho ricevuto questa commissione dopo la scomparsa di Donald, per me è stato naturale trarre ispirazione dalla sua musica e dedicargli questo lavoro. Ogni parte di Psychography si concentra su diversi aspetti della sua personalità o, più specificamente, di quella che è la mia impressione della sua psiche. Nella scrittura ho riutilizzato dei materiali dai 24 Studi microtonali per tromba di Donald (1999-2005)» (V. Kourti-Papamoustou).
ASKR
«Un’antica parola, che proviene dal mio dialetto di origine, funge da pretesto per questa mia composizione che appare come sospesa tra un suono ancestrale, che riecheggia nello sfondo sonoro dei sax e le nuove geometrie disegnate dal clarinetto. Sottili contrappunti conducono la musica ad un’assordante saturazione sonora che si infrange in un suono finale: un’invocazione al silenzio» (A. Napolitano).
In collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo - Il Mattatoio
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