I sommersi e i salvati Ulisse, le guerre, il sogno
Descrizione
Prologo
letture da William Shakespeare, Misura per misura
I salvati 1
lettura e canto d’improvvisazione da Primo Levi, I sommersi e i salvati
Nicola Sani (1961)
Dialoghi migranti (2002) per flauto contralto
Fausto Sebastiani(1962)
Flotte* (2024) per flauto, percussioni e amplificazione
liberamente ispirato alla poesia Flotte di Benoît Gréan
I salvati 2
lettura e canto d’improvvisazione da Dante Alighieri Canto XXVI
e da Edgar Morin, I 7 saperi necessari all’educazione del futuro
Hugues Dufourt (1941)
Constellations, d’après Miró** per percussione
Commande de la Fondation Francis et Mica Salabert
André Boucourechliev (1925-1997)
Ulysse (1980) per flauto e percussioni
Epilogo
lettura e improvvisazione da Benoît Gréan, Flotte
* prima esecuzione assoluta // ** prima esecuzione italiana
Gianni Trovalusci flauto, Thierry Miroglio percussioni Virginia Guidi voce
Per Primo Levi i salvati debbono raccontare l’esperienza dei sommersi, i testimoni integrali, coloro che il fondo lo hanno toccato davvero. Ai salvati spetta, quindi, il compito di raccontare e analizzare, oltre alla loro esperienza, l’esperienza degli altri, dei sommersi. Si propone una riflessione sul passato e sul presente, sulla migrazione e sul sogno di un futuro migliore attraverso il mito di Ulisse, la poesia attuale di Benoît Gréan e musiche e testi ispirati a Dante Alighieri, Edgar Morin e Kostantin Kavafis. Il titolo riporta l’attenzione ai romanzi di Primo Levi, partigiano antifascista deportato nei campi di concentramento e scrittore impegnato a raccontare le atrocità viste e subite. Nel suo pensiero i sopravvissuti sono una minoranza anomala oltre che esigua, quelli che per loro prevaricazione, abilità o fortuna, non hanno toccato il fondo: i salvati, insomma. Chi, il fondo, lo ha toccato davvero, i testimoni integrali, la cui deposizione avrebbe avuto significato generale, sono scomparsi: i sommersi, appunto. La regola è quella dei sommersi, quella dei salvati l’eccezione. E ai salvati spetta, quindi, il compito di raccontare e analizzare, oltre alla loro esperienza, l’esperienza degli altri, dei sommersi. Levi nel romanzo Se questo è un uomo ricorda a un giovane deportato il XXVI canto di Ulisse, dall’Inferno della Divina Commedia di Dante, che servirà per proporre una riflessione sui rapporti di potere tra oppressori e oppressi, sulla corruzione economica e morale delle persone che vivono in guerra. Temi di grandissima attualità a cui si ispira il progetto ed espressi in un programma che vede una relazione stretta tra composizioni d’oggi e la vocalità raffinata di Virginia Guidi su testi che conducono l’ascolto da una riflessione sul passato ad uno sguardo all’oggi e al futuro. Il tema di Ulisse verrà affrontato con Ulysse di André Boucourechliev, compositore di origini bulgare vissuto tra la Francia e gli Stati Uniti. In Dialoghi migranti di Nicola Sani, per flauto contralto, lo strumento solista parla con se stesso in un gioco di domande e risposte, di attese, di echi e risonanze, indagando la multiforme concezione del tempo del suono e del suono nel tempo. Flotte di Fausto Sebastiani per flauto e percussione, in prima esecuzione assoluta e ispirato liberamente all’omonima poesia di Benoît Gréan, vede i due solisti intrecciare un dialogo serrato ora al limite del “respiro” ora in un ordito melodico, dove a tratti emergono le voci dei “naufraghi” in cerca di una “terra promessa”, lontana dalle guerre. Constellations, d’après Miró, per percussioni, del compositore e filosofo francese Hugues Dufourt, presentata in prima esecuzione italiana e commissionata dalla Fondation Francis et Mica Salabert, alza lo sguardo verso il “sogno” ispirandosi ad alcuni quadri di Miró. Compaiono lampi, come soli e stelle, mentre si addensano suoni elettronici di alcuni dispositivi creati appositamente per il brano. Centrale in questo programma è il lavoro che il duo Miroglio – Trovalusci e la voce della Guidi realizzano nella loro pratica musicale, sviluppando il senso profondo del suono e della performance in una direzione naturalmente coinvolgente e comunicativa.
Fausto Sebastiani
in collaborazione con Azienza Speciale Palaexpo - Il Mattatoio di Roma