Fuga dal testo. Dieci saggi sul teatro per musica italiano del '900 (collana puntOorg) di Daniela Tortora. (Editoriale Scientifica, Napoli 2023.)
Con la partecipazione di Daniela Tortora e Federico Di Santo.
Fuga dal testo parte dall’ultimo Verdi e si dipana attraverso le sperimentazioni novecentesche di Puccini. Quindi i compositori della Generazione dell’Ottanta. E la scrittura immaginifica e teatrogenica di Gabriele d’Annunzio.Perché l’ipotesi di un’età di mezzo, cerniera tra le novità di inizio secolo e gli anni Sessanta, è investigata a partire dalla ricerca di Luigi Dallapiccola e Goffredo Petrassi di un teatro fatto di danza pittura e musica. Perché nel secondo dopoguerra i compositori della generazione degli anni Venti-Trenta sono gli artefici di una vera e propria rinascita teatrale. Rinnovata vitalità, centralità di un genere, non più genere.
Fuga dal testo ci dice del teatro engagé, per il rovesciamento dello status quo sociale e politico. Ma anche del teatro d’arte, a partire dalle suggestioni della materia pittorica. Gesto puro e semplice di musicisti mimi e danzatori. Senza il veicolo dalla parola. Quindi ancora, all’alba del terzo millennio: Sylvano Bussotti, sogno e bisogno del melodramma, emanazione precipua della sua indole di artista totale.
Se ne consiglia la lettura a chi voglia ricostruire la trama delle relazioni tra le arti e il pensiero nel milieu italiano del ’900: le idee di teatro, le teorie dell’arte, i nuovi media, i linguaggi musicali, la nuova poesia e le infinite potenzialità della pittura applicata alla scena.
Se ne consiglia la lettura a chi non sia interessato alla centralità di ordito e trama. Quando questa è considerata immobile nel tempo e nello spazio, in una impossibile narrazione della nostra storia musicale. Almeno quella più recente.
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