Ivan Fedele (1953) Il suo catalogo consta di circa 200 titoli e comprende composizioni, con e senza elettronica, di musica da camera e sinfonica (importanti i cicli Syntax e Lexikon), per il teatro musicale (Antigone da Sofocle, Thanathoséros da T. Tasso e Words and Music da S. Beckett), per la radio (Barbara mitica e Orfeo al cinema Orfeo su testi di G. Corti) nonché per il cinema (La chute de la maison Usher di J. Epstein) e, infine, una recente video-opera, il Galileo’s journey. La sua musica è eseguita dalle maggiori formazioni sinfoniche e cameristiche del mondo e dagli interpreti più accreditati. La sua idea di musica si può riassumere nell’espressione “scolpire il suono”, intenzione programmatica che si realizza attraverso una concezione ed evoluzione della materia musicale e delle sue forme attraverso una grammatica figurale (soprattutto dal periodo degli esordi fino all’inizio del nuovo millennio) e, in seguito, secondo una grammatica generativa per la quale è il suono stesso a “raccontare” la propria vicenda. Alla base del suo pensiero compositivo troviamo l’aspetto percettivo dell’opera e a esso si modulano tutte le strategie che danno forma all’immaginazione. Le figure di P. Boulez e L. Berio sono state decisive per la maturazione del compositore, come pure l’incontro con F. Donatoni negli anni ’80. E stato docente all’Accademia Nazionale di S. Cecilia dal (2007-2023), direttore del Settore Musica della Biennale di Venezia (2012-2020). Nel 2000 è stato nominato Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres dal Ministro della Cultura Francese. Tra i diversi riconoscimenti si ricorda il Prix “Arthur Honneger” per l’insieme della sua opera conferitogli dalla Fondation de France. |