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Spettacolo
26/11/2022
20:30
Roma, Teatro Villa Torlonia

Ego Te Absolvo
atto unico per due attori, danzatrice, violoncello, voce, live electronics ed elettronica

Descrizione

testo di Cinzia Della Ciana

musica di Roberta Vacca

 

con

Andrea Carpiceci e Massimo Sconci attori

Flavia Massimo violoncello, voce e live electronics

Gaia Tinarelli danzatrice

mise en éspace con opere di Pierpaolo Mancinelli

Cristian Paolucci regia del suono

 

Nell’atto unico Ego te absolvo (2021) l’autrice immagina un incontro fra Celestino V e Dante Alighieri. Celestino, al secolo Pietro da Morrone, instaura con Dante un serrato dialogo che torna a ragionare sull’equivoco, forse volutamente, ingenerato dal famosissimo verso del III dell’Inferno: «colui che fece per viltà il gran rifiuto». Nel dialogo Dante, irrimediabilmente consapevole della propria grandezza, resiste a riconoscere di aver commesso peccato, sia pure di omissione, e cerca di trovare altra giustificazione che lo svela politicamente coinvolto mentre Pietro da Morrone, guida delle anime, trova la soluzione in nome del “perdono”. Il dialogo, che è in vero un acceso contraddittorio in cui quest’ultimo rivendica la propria forza di volontà e di scelta, nonché il valore della “perdonanza”, è punteggiato da alcuni interventi del coro dei Templari che ripetono il loro motto, al modo del coro della tragedia greca: elemento umano qui reso completamente elettronico, voce di una coscienza emergente dal popolo atta a ricordare che qualsiasi azione, per essere degna, dev’essere legata a un bene superiore, oltre gli individualismi.

Il lavoro è articolato in diversi quadri (che realizzano fisicamente anche la mise en éspace) disegnati, oltre che dal procedere dello stesso testo, dagli stati d’animo in evoluzione dei due personaggi (Celestino/Dante). Il ‘contraddittorio’ che si nasconde tra le intime pieghe dell’animo è espresso dalla coreografia e dalla musica: elementi armonizzanti gli (apparenti) opposti atteggiamenti (esteriore-Dante/interiore-Celestino) che manifestano un legame di fondo dettato dalla comune ricerca della verità come un ‘basso continuo’ che percorre i pensieri e le vite di entrambi. La peculiarità del violoncello nella sua versione elettronica, con un uso particolare di accessori per l’esecuzione, permette di sdoppiare il timbro per meglio caratterizzare la dualità di pensiero che, grazie alla drammaturgia costruita, va gradualmente verso un’inversione di ruoli (da giudicante a giudicato, per Dante e viceversa, per Celestino): un cross-fade di temi, di ritmi, di timbri che procede verso la ‘ri-composizione’ finale.


In collaborazione con Teatro di Roma

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Informazioni

Roma
Teatro Villa Torlonia

via Lazzaro Spallanzani 1A

ore 20.30

Biglietti
intero 15
ridotto 10 (studenti, over 65, Bibliocard, Goethe Card, abbonati Accademia Santa Cecilia e Palazzo delle Esposizioni)