versi liberamente rielaborati da L’âme en bourgeon di Cécile Sauvage
Alessandra Ravera (1977)
The Robin’s View* (rev. 2021) per soprano e violoncello
testi di Emily Dickinson
If I can stop one Heart from breaking
Go thy great way!
Hope
Mauro Bortolotti (1926-2007)
Fanfara-scherzo e Ricercare (1989) per violoncello e pianoforte
Fabio Cifariello Ciardi (1960)
Tortuga (2017) per voce e pianoforte
su testo di Lidia Riviello
Mauro Bortolotti (1926-2007)
da Tre Poesie di Paul Èluard (1958-1970)
trascrizione per voce, violoncello e pianoforte di Dario Peluso
Sur les pentes inférieures
da Égolios (frammento)
Maria Chiara Pavone soprano Anna Armatys violoncello Lucio Perotti pianoforte
*prima esecuzione assoluta
Dialoghi delle lontananze è una grande meditazione musicale sull’assenza. Ogni frammento che compone la serata è espressione di un testo che soffre, che prova a recuperare una distanza. Le vite stesse dei poeti rievocati sono incarnazione di quella distanza. C’è l’isolamento, la lacerazione per la lontananza dell’amato, il tentativo di ricongiungersi tramite viaggi immaginari, oggetti, sogni o semplicemente ascoltando l’eco di qualcosa che non è più. Separazioni e speranze.
Così in Invertedbirth per voce e violoncello (2017) di Alessandra Ciccaglioni, in cui i versi materni di Cécile Sauvage – in attesa della nascita del figlio Olivier Messiaen – sono invertiti, rivelando l’aspirazione dell’adulto a ricongiungersi all’origine, attraverso un surreale ritorno al grembo materno, come avviene anche nell’omonima video-installazione di Bill Viola – artista al quale si ispira la composizione – in cui l’uomo, alla ricerca del principio di tutto, ascende al mistero della nascita, raggiungendo la “notte”, la “verità oscura”. A pervadere invece The Robin’s View per soprano e violoncello (2017 rev. 2021) di Alessandra Ravera è la “speranza dell’oltre” che, attraverso i versi di Emily Dickinson – poetessa dell’isolamento e dell’eterno rimpianto del presente – riecheggia nell’opera come una riflessione sul superamento della fine – della morte. La riscoperta di valori assoluti come la generosità e la fratellanza costituisce in questo caso l’arma del recupero, la garanzia di una unione solida oltre ogni distacco fisico. In Tortuga per voce e pianoforte (2017) di Fabio Cifariello Ciardi la speranza di colmare la separazione si estremizza in forma straziante attraverso la ricerca spasmodica di un feticcio, un oggetto in cui si materializzano momentaneamente tutti i sogni e i desideri di due amanti virtuali. Nel testo di Lidia Riviello il giocattolo atteso per posta è spezzato, frammentato, ri-composto, reso comunque tangibile e presente come illusione di salvezza e di incontro, rivelando lo stato di comunicazione patologico e dilaniato in cui sono incatenati i due protagonisti. E vi è infine Paul Èluard nelle tre composizioni di Mauro Bortolotti (Sur les pentes inférieures, Nous Sommes, Egolios 1958-1970 nella trascrizione per voce, violoncello e pianoforte di Dario Peluso 2021). Qui l’assenza totale e definitiva dovuta al lutto porta alla visione e all’esigenza di intuire un’eco, una reminiscenza di qualcosa che è stato e che ora è altrove. La disperazione delle tenebre e la solitudine sono rappresentate come ombra, silenzio assordante in cui cercare una voce, una presenza, e oltre queste il sole, la gioia e in altre parole, la vita. “Et dormir de joie, au bruit du soleil”…
Alessandra Ciccaglioni
The Robin’s View* – prima esecuzione assoluta L’opera The Robin’s View trae ispirazione da tre liriche di Emily Dickinson che ho raccolto in un unico ciclo. La prima lirica IfI can stop one Heart from breaking canta il valore della solidarietà. La vita acquista significato nel rapporto con gli altri e con la natura: aiutando, anche con un solo gesto, chiunque si trovi in condizione di disagio, è sufficiente perché diventi degna di essere vissuta. La seconda lirica Go thy great way! sottolinea il valore di ogni vita umana, il senso dell’esistenza come un viaggio teso verso l’esterno, alla ricerca di altri modi di essere diversi dal nostro. In ultimo, la terza lirica Hope, canta la speranza che, per la poetessa, può superare ogni sofferenza, un motore vitale che spinge le persone in difficoltà oltre la disperazione. Ho scelto il Pettirosso (Robin) presente nelle sue liriche, a rappresentare l’opera intera in quanto simbolo dei temi principali trattati nei suoi lavori: altruismo e generosità, curiosità verso l’esterno e resilienza. The Robin’s View dà vita quindi a un messaggio assoluto di necessità di fratellanza, scambio reciproco, rispetto del diverso e solidarietà.
Alessandra Ravera
Condividi
Informazioni
Mattatoio – La Pelanda Piazza Orazio Giustiniani, 8
Biglietto intero € 12 ridotto € 8
Abbonamenti al Festival sostenitore € 200 intero € 90 ridotto € 65 speciale € 30 E' possibile acquistare l'abbonamento direttamente al botteghino