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Concerto
06/12/2023
21:00
Mattatoio La Pelanda

MUSICoMAN

Descrizione

Ensemble Calliopée
Karine Lethiec viola e direzione, Delphine Benhamou arpa, Anne-Cécile Cuniot flauto, Carjez Gerretsen clarinetto, Kryštof Mařatka flauti di Isturitz

 

Philippe Hersant (1948) Archaios** (2023) per viola
  omaggio alla Venere di Brassempouy (-30.000 anni)
   
Kryštof Mařatka (1972) Sono Sapiens** (2023) duo per viola ed ensemble di flauti di Isturitz
  omaggio ai primi strumenti della musica preistorica (-35.000 anni)
   
Benoît Menut (1977) Ar Men** (2023) per viola
  omaggio alla lastra di Saint-Bélec (-2.000 anni a.C.)
   
Kryštof Mařatka Altotem, musique archaïque nocturne** (2023)
  per viola con accompagnamento di arpa
  omaggio al MAN, museo protettore della nostra storia
   
Graciane Finzi (1945)   Les Trois âges de la vie** (2023) per viola
  omaggio all’elica scolpita con tre teste di cavallo (-15.000 anni)
   
Philippe Schoeller (1957)  Alliage d’Airain** (2023) per viola, arpa, flauto e clarinetto
  omaggio alla collezione dell’età del bronzo (2.300-800 a.C.)

**prima esecuzione italiana

 

Il concerto si terrà alla presenza dei compositori.

Un progetto di musica e immagini dell’Ensemble Calliopée su suggestioni archetipiche, reperti archeologici, memorie ancestrali.

MUSICoMAN è una creazione musicale audiovisiva ispirata alle collezioni del Musée d’Archéologie Nationale di Saint-Germain-en-Laye, luogo protettore della storia, vetrina delle origini e del patrimonio dell’umanità. Cinque compositori contemporanei – Graciane Finzi, Benoît Menut, Philippe Hersant, Kryštof Mařatka e Philippe Schœller – si confrontano con alcune testimonianze archeologiche in esso conservate per mezzo di composizioni che hanno come protagonista la viola, commissionate dall’Ensemble Calliopée. Ciascuno secondo la propria sensibilità, essi hanno realizzato dei lavori interagendo con alcuni dei reperti conservati nel museo, stabilendo in tal modo dei legami tra il mondo di oggi e quello delle donne e degli uomini vissuti da 10.000 a 40.000 anni fa. La musica rievoca suggestioni dal passato e interagisce con i video e le immagini proiettate, grazie alle quali sarà possibile visualizzare gli oggetti selezionati ed entrare seppur virtualmente nelle sale che li custodiscono, in un percorso multisensoriale che crea un ponte tra la Preistoria e le nuove tecnologie.

La prima figura che incontriamo in questo viaggio suggestivo è quella di una dama, una delle prime rappresentazioni conosciute di un volto umano, risalente a circa 30.000 anni fa: la Dama di Brassempouy, nota anche come la Venere di Brassempouy. Scoperta da Édouard Piette nel 1894 all’ingresso della grotta di Brassempouy, essa è una vera e propria rappresentazione simbolica della figura femminile. Il compositore Philippe Hersant le offre una bocca per cantare e raccontarci la sua storia, rappresentata immaginando il mondo sonoro del suo tempo.

Les Trois âges de la vie di Graciane Finci si ispira a un oggetto realizzato 15.000 anni prima della nostra era e conservato, così come il precedente, nella Salle Piette del Museo. Esso consiste in un osso decorato con tre teste di cavallo, rappresentative delle tre età della vita umana: la giovinezza, la maturità e la morte. Su questo propellente utilizzato per la caccia, quindi per la sopravvivenza, è dunque scolpita un’immagine del tempo che scorre, che rappresenta il ritmo delle stagioni da cui dipende la vita umana. La compositrice fa risuonare questa rappresentazione che è insieme affascinante e inquietante, probabilmente legata a una dimensione simbolica e rituale. Il brano è costruito sul concetto di tempo come memoria dimenticata, momenti interrotti e possibili ripartenze.

Alcune delle composizioni presentate si ispirano alle collezioni del Paleolitico, l’età antica della pietra, dei ciottoli, della selce. È suggestivo immaginare il paesaggio sonoro che accompagnava la vita quotidiana dell’uomo di questo periodo, collocato 40.000 e 10.000 anni fa. Il ritrovamento di diversi tipi di strumenti, realizzati con materiali duri di origine animale, permette oggi di avere qualche informazione in più sul ruolo della musica. Il flauto Isturitz conservato al MAN è stato ritrovato nella grotta omonima nei Paesi Baschi. Una delle due riproduzioni messe a disposizione dell’Ensemble Calliopée fa parte della collezione personale di strumenti arcaici di Kryštof Mařatka. Il compositore ceco, di cui sono presentati due lavori, ha sviluppato una riflessione attorno all’arte rupestre che lo ha portato a realizzare delle composizioni che fanno suonare gli strumenti dell’orchestra in un’ispirazione paleolitica. Dopo diversi mesi di sperimentazione egli è riuscito a suonare il flauto Isturitz e ad utilizzarlo nei suoi lavori, come ad esempio in Sono Sapiens.

Il viaggio di MUSICoMAN continua nelle collezioni dell’età del bronzo, nelle quali sono presenti alcuni oggetti realizzati con una lega di rame e stagno, classificati nella categoria degli strumenti musicali. Nell’immaginarne una suggestione sonora, Philippe Schœller ha elaborato un brano che ruota attorno alla viola, in cui il metallo delle corde della viola e dell’arpa dialogano con le melodie del flauto e del clarinetto.

Ar men di Benoît Menut si ispira alla lastra di Saint-Bélec, recentemente riesaminata da un team di ricercatori nelle riserve del Museo Archeologico Nazionale situato all’interno del castello di Saint-Germain-en-Laye. Questo nuovo studio ipotizza che i suoi motivi incisi, di forma circolare e quadrangolare, le sue linee e le sue cupole così come le altre forme della sua superficie rappresentino un tracciato cartografico e una topografia dei rilievi circostanti. Il brano a cui si ispira segue le “tappe” di questa mappa presunta mediante i cinque movimenti di cui si compone, rappresentativi di altrettanti luoghi: Krugell (il tumulo), Hent (la strada), Menez-Du (le montagne nere), Landudal (Landudal e il suo massiccio), e Oded (l’Odet, il fiume verso il mare).

 


in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo – Il Mattatoio di Roma, Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.
Con il supporto di Villa de Paris, Institut français, CNM–Centre National de la Musique (France)
 

 

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Informazioni

Roma
Mattatoio La Pelanda
piazza Orazio Giustiniani 4

ore 21.00

COME ARRIVARE
Metro B Piramide
Autobus 280, 23, 30, 3, 170, 718, 719, 775
area di parcheggio per i mezzi privati

Biglietti
intero 12 €
ridotto 8 € (studenti, over 65, abbonati Accademia Santa Cecilia, abbonati Palaexpo)